Dialoghi #dallastessaparte con Diego Siragusa

Abbiamo ideato il ciclo dei Dialoghi #dallastessaparte perché possa aiutarci a colmare lacune e approfondire alcuni temi essenziali.
Il nostro sguardo è da sempre multidisciplinare, il nostro intento quello di “fare” rete sociale. Il nostro nome, DallaStessaParte, una dichiarazione di intenti, quella di superare le tensioni volte a creare divisioni e frammentazioni sociali, allo scopo di trovarci “dalla stessa parte” almeno nell’intenzione di contribuire ad un maggiore benessere umano.
Poiché la professione psicologica è stata inglobata entro le professioni “sanitarie”, abbiamo ideato un ciclo di incontri di approfondimento sul tema della salute. Una delle definizioni classiche dice che la salute risulta dall’intersecarsi di una moltitudine di variabili “psicosociali”. Ma quali? E cosa significa effettivamente?
Ecco come è nato Dialoghi #DallaStessaParte, un ciclo di incontri in cui lo sguardo psicologico si incontra e dialoga con sguardi provenienti da altri vertici d’osservazione del sociale.
Una serie di ospiti saranno di volta in volta interlocutori in un dialogo, allargato ai partecipanti presenti.
Lidia Undiemi, Vincenzo Sparti, Diego Siragusa, Clara Statello, Ciro D’Arpa, Manuela Campo, Rodan Di Maria, Ferruccio Gobbato, Fabio Ballor dialogano su temi chiave di oggi: lavoro, diritto, pace, informazione, scienza, differenza, potere, conformismo e tecnologia.

Ospite del nostro terzo Dialogo è Diego Siragusa, scrittore e saggista, studioso del Medioriente e della colonizzazione della Palestina. Ha tradotto ‘Sionismo il vero nemico degli ebrei’, di Alan Hart e ‘Giornalisti comprati’, di Udo Ulfkotte. Tra i suoi saggi ‘II Terrorismo impunito’, per Zambon Ed., ‘Dialogo impossibile con un rabbino’ e il recentissimo ‘Donne che amano la guerra’, per Arianna Ed.
La parola saliente su cui dialogheremo questa volta è Pace.
Spesso concepiamo la pace come un ideale statico. È, piuttosto, un equilibrio instabile, un processo dinamico di grande complessità, comprendere il quale richiede un lavoro profondo sulle condizioni sociali, culturali e psicologiche che perpetuano i rapporti di forza e la violenza che essi generano.
Da un punto di vista psicologico, la pace non può emergere senza un confronto con le narrazioni storiche e le ferite collettive, che spesso alimentano divisioni profonde e memorie traumatiche che si tramandano attraverso le generazioni. È una pratica che richiede coraggio, introspezione, e una educazione continua alla complessità.
L’empatia nei confronti dell’Altro è fragile: si attiva facilmente verso chi percepiamo simile, “alleato”, ma si spegne di fronte al diverso, “nemico”, “straniero”. Dinamiche cavalcate da chi trae vantaggio dalla guerra, per far accettare ai popoli uno dei più grandi flagelli dell’umanità.
Dialogare può essere un primo passo per smantellare le barriere invisibili che impediscono la convivenza.
La pace, in questo senso, è una costruzione deliberata di significati condivisi, un atto creativo, rivoluzionario.
Vi invitiamo a partecipare: Sabato 31 maggio, alle 17.30, a Palermo in via dell’Artigliere 6.
L’ingresso è libero, meglio prenotarsi su WhatsApp 3284787228.