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Luci e Ombre della follia. Spazio di incontro e dibattito sui temi della cura e della sofferenza

Per il ciclo di Incontri di Antipsichiatria:

Benny & Jonn

Continua il cineforum sui temi dell’Antipsichiatria ‘Luci e ombre della follia. Spazio di incontro e dibattito sui temi della cura e della sofferenza”. Continueremo a parlare di cura, sofferenza e potere nella salute mentale attraverso la visione del film Benny & Joon di J. S. Chechik.

Il percorso “Luci e ombre della follia” nasce dal desiderio di creare uno spazio di incontro, dialogo e riflessione per interrogare i modi in cui la società e le istituzioni definiscono la “malattia mentale” e come queste definizioni influenzino la vita delle persone.
Il cinema, con il suo linguaggio simbolico ed evocativo, ci offre la possibilità di esplorare l’esperienza umana in tutta la sua complessità, mettendo in scena contraddizioni, ambivalenze e paradossi che spesso le categorie cliniche tendono a semplificare o a cancellare.

Il cineforum diventa così un’occasione per approfondire, in modo esperienziale, le tematiche legate alla sofferenza psichica, ai sistemi di cura e ai meccanismi di potere che li attraversano.
Riflettere sulla follia e sulla salute mentale significa, infatti, interrogare le nostre stesse griglie di lettura, mettere in discussione ciò che riteniamo “normale” e domandarci quali logiche guidino davvero gli interventi di cura e i dispositivi di controllo che ne derivano.

Nel corso dei precedenti incontri abbiamo esplorato come le società moderne e neoliberali elaborino strategie culturali e istituzionali per identificare e gestire i soggetti “non conformi”. Durante la discussione di gruppo abbiamo avuto modo di confrontarci sui concetti di salute, patologia, libertà e responsabilità, e su come questi vengano spesso svuotati del loro significato personale per diventare concetti astratti, strumenti di retorica o di propaganda. Ci siamo più volte detti, come oggi, spesso, le politiche della salute e della “cura psicologica” rischiano di farsi interpreti di interessi di categoria, allontanandosi dalle reali esperienze di sofferenza e dalle domande esistenziali delle persone.
Abbiamo osservato come i sistemi sociali esercitino, spesso in modo invisibile, pressioni di normalizzazione che agiscono sui corpi e sulle menti, imponendo modelli di comportamento e di pensiero che riducono la libertà individuale.
In questo contesto, la psichiatria – oggi rivestita dell’abito rassicurante della “responsabilità sociale” – rischia di rendere superflua ogni domanda sulla legittimità di certi interventi, che incidono profondamente e talvolta irreversibilmente sulla vita delle persone.

Attraverso il confronto e la discussione abbiamo cercato di questionare le narrazioni istituzionalizzate e di trovare nuove parole, più situate e autentiche, per raccontare la sofferenza.
Sono emerse domande importanti:
– Chi ha il diritto di decidere che cosa è “malattia” e che cosa non lo è?
– Perché qualcuno si sente legittimato a intervenire sulla vita di un’altra persona in nome della cura?
– Quale tipo di potere si nasconde dietro la pratica professionale della salute mentale?
– È possibile trovare il proprio modo di far fronte alla sofferenza, senza l’intervento – spesso non richiesto – di un professionista?

La visione dei film, così, ci ha permesso di riflettere sul ruolo delle diagnosi e delle prescrizioni, e sulle modalità attraverso cui proviamo a dare un senso a ciò che è “sano” e a ciò che è “patologico”, tracciando confini che ci offrono sicurezza e certezza.

Il film Benny & Joon ci offre una prospettiva diversa e preziosa da cui proseguire questa riflessione.
Attraverso la storia di due fratelli e della loro relazione con Sam, un personaggio fuori dagli schemi, il film ci invita a interrogarci su cosa significhi realmente “essere sani” e su quanto la diversità possa invece rappresentare una forma autentica di vitalità e libertà.

Nel mondo narrativo di Benny & Joon, ognuno attraversa le proprie difficoltà secondo la propria misura, lasciando spazio a quella dimensione vitale e imprevedibile che potremmo chiamare “fuori setting”.
È lì che la vita, con i suoi imprevisti e le sue crepe, ritrova senso, forza e possibilità di cambiamento.Per informazione e prenotazioni per il ciclo di cineforum è possibile mandare una mail a: info@dallastessaparte.it

Oppure è possibile chiamare o mandare un messaggio whatsapp al 3474618434; 3387436524

E’ possibile conoscere le prossime date delle nostre attività consultando il nostro calendario.

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Dialoghi #Dallastessaparte con Rodan Di Maria

Per i Dialoghi #DallaStessaParte, il 4 ottobre, presso la sede della nostra associazione, sarà nostro ospite Rodan di Maria.

Esperto di politiche sociali e tecniche di ricerca di stampo qualitativo, si occupa tra le altre cose di filosofia, psicologia, comunicazione e processi culturali, e ha pubblicato monografie e contributi a testi collettivi e riviste di settore. Con lui dialoghiamo, nel corso di questo settimo incontro, attorno alla parola saliente POTERE.
Qui, ancor più che in altri temi da noi trattati, ci addentriamo in un concetto di cui vediamo manifestazione tanto nelle strutture sociali quanto nelle profondità più intime della psiche. Esso permea di sé il rapporto stesso dell’uomo con sé stesso e con gli altri ed
interroga la nostra capacità di esercitarlo, di resistergli, di come interpretarlo. Sentiamo immediata la sua importanza, ma anche il rischio seduttivo dell’abuso, della coercizione, della violenza, ma anche, d’altro verso, della deresponsabilizzazione, della delega, della passività.
In un’epoca in cui le gerarchie digitali e le narrazioni collettive ridefiniscono i confini dell’autorità, comprendere il potere significa sondare le sue radici, sociali, psicologiche, culturali, per discernere se esso sia strumento di emancipazione o vincolo invisibile.

Vi invitiamo a partecipare attivamente al dialogo che si terrà Sabato 4 Ottobre, alle ore 18:00, nella sede dell’Associazione DallaStessaParte a Palermo in via dell’Artigliere 6.
L’ingresso è libero, meglio prenotarsi su Messenger oppure su WhatsApp al 3284787228.

E’ possibile conoscere le prossime date delle nostre attività consultando il nostro calendario.

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Luci e ombre della follia. Spazio di incontro e dibattito sui temi della cura e della sofferenza

Per il ciclo di Incontri di Antipsichiatria:

La sicurezza degli oggetti

Continua il cineforum sui temi dell’Antipsichiatria ‘Luci e ombre della follia. Spazio di incontro e dibattito sui temi della cura e della sofferenza” attraverso la visione del film “La sicurezza degli oggetti”  di R. Troche.

Il Ciclo di incontri di Antipsichiatria ‘Luci e ombre della follia. Spazio di incontro e dibattito sui temi della cura e della sofferenza”  prevede la proiezione di alcuni film “icona” rispetto al tema della sofferenza interiore, della malattia mentale e del modo in cui questa viene vista soprattutto dai “professionisti della Salute Mentale”. Il cinema da sempre ha cercato di raccontare l’esperienza umana, esplorando temi inconsci, mettendo sulla scena paradossi e ambivalenze, costringendoci a mettere momentaneamente da parte le griglie di lettura abituali.

Il cineforum è, quindi, prima di tutto un’occasione per incontrarci e per approfondire, attraverso la modalità esperienziale, dell’essere in situazione, tematiche complesse e articolate come quelle della malattia mentale, dei dispositivi di produzione della malattia ed i conseguenti sistemi di cura e di controllo. Un modo diverso per affrontare il tema del Potere, che interroga costantemente la pratica clinica e la postura etica che si assume quando si incontra l’altro e si predispongono i setting per “curarlo”. Riteniamo importante dedicare uno spazio alla riflessione del Potere nascosto nella pratica “professionale” in quanto, tanto più questo rimane implicito, tanto più si inscrive all’interno delle pratiche senza che se ne possa più riconoscere la presenza o mettere in dubbio la stessa legittimità.

Nel corso dei precedenti incontri è stato possibile esplorare le strategie culturali che le società moderne e neoliberali elaborano per identificare i soggetti ‘non conformi’. Abbiamo provato a comprendere, anche, quali siano le modalità che i sistemi sociali adottano per agire, sui corpi e sulle menti, richieste di normalizzazione e di assoggettamento a sè volte a negare la possibilità di vivere la propria vita in maniera libera e piena.

Abbiamo così iniziato a un percorso di riflessione volto a interrogare le logiche di potere sottostanti, ancora oggi, ad alcune pratiche di cura. La psichiatria, oggi, si è vestita dell’abito bonario della responsabilità sociale rendendo inutile qualsiasi domanda sulla legittimità di certi interventi che inevitabilmente incidono sul destino delle persone.

L’incontro e il confronto con gli altri ha permesso di mettere in questione le griglie di lettura istituzionalizzate e di muoversi per trovare parole altre, situate, per raccontare la sofferenza e quei chiaroscuri, paradossi, ambivalenze che emergono dalla trama narrativa. Sono sorte delle domande a cui, chiaramente, non è stato possibile di dare una risposta definitiva e univoca: chi e perché si assume la legittimità di cambiare le nostre vite alle volte in maniera radicale e definitiva? Perché qualcuno ritiene di possedere il diritto morale di indirizzare la persona verso alcuni dispositivi di normalizzazione? Quali assunti di cura muovono chi opera nella salute mentale?

Abbiamo provato a guardare, così, le varie forme di oppressione (politica, sociale, di genere…) e le modalità con cui queste si combinano e si intersecano, prendendo la forma di un’accusa e di un processo di colpevolizzazione da parte del contesto sociale e istituzionale.

Agli ‘oppressi’ non rimane altro che cercare di imbonire il potere che viene agito su di loro, e di cercare di convincere della propria ‘non colpevolezza’. La possibilità di essere “lasciati in pace”, di vivere da ‘liberi’ è un privilegio che gli oppressi non hanno.

La visione dei film ci ha permesso ci ha permesso di guardare all’interno di un sistema nel quale siamo costantemente oggetto di valutazione (delle competenze genitoriali, della salute mentale); un sistema che rimane silenzioso finché non accade qualcosa che lo “accende”.

Nel corso degli incontri abbiamo avuto modo di riflettere  anche sull’attualità delle questioni proposte nel film e in cui spesso gli stessi concetti di salute, benessere, autodeterminazione, libertà di scelta, affermazione perdono il loro legame con il personale “situato” di ognuno per diventare concetti astratti, oggetti di propaganda politica che non hanno nulla a che fare con ciò che vivono realmente le persone. Le stesse politiche professionali, oggi sempre più orientate allo sviluppo e alla tutela della “psicologia”, rischiano di farsi interpreti di “interessi di categoria” che con la salute, il benessere, la sofferenza, le difficoltà, le vite e le libertà personali hanno poco a che fare.

Il quarto incontro si svolgerà il 21 settembre dalle dalle 16.00 alle 20.00 presso la sede dell’associazione #DallaStessaParte e prevede la visione del film “La sicurezza degli oggetti”. Il film, attraverso la storia di quattro famiglie newyorkesi, permette di interrogarci sull’importanza del dare senso alle cose e poterne cogliere il senso profondo.

Per informazione e prenotazioni per il ciclo di cineforum è possibile mandare una mail a: info@dallastessaparte.it

Oppure è possibile chiamare o mandare un messaggio whatsapp al 3474618434; 3387436524

E’ possibile conoscere le prossime date delle nostre attività consultando il nostro calendario.

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Dialoghi #Dallastessaparte con Manuela Campo

Per i Dialoghi #DallaStessaParte, proveremo a svuotare quel largo contenitore che è la parola “Differenza” e ad osservare concura ciò che ne verrà fuori, con l’intento di disambiguare le questioni. Conoscere, in fondo, passa inevitabilmente dal cogliere differenze ed analogie.
In che modo il tema della Differenza è saliente nel mondo di oggi? È semplice attributo che distingue un elemento da un altro all’interno di un insieme, uno scarto fatto di presenza o assenza di un certo carattere o di variazioni misurabili? Oppure coinvolge immediatamente ed intimamente il concetto di alterità, con tutto quello che ciò comporta in termini psicologici e sociologici, in termini cioè di identità, di relazione, di appartenenza sociale, e dunque di potere, gerarchie, disuguaglianze?
Proveremo a tenere insieme i piani dimensionali che la complessità della parola Differenza chiama in causa, e per farlo abbiamo invitato a dialogare con noi Manuela Campo, psicologa e counsellor, già docente di Psicologia dello Sviluppo e di Psicologia dell’Educazione per l’Università di Palermo, con diversi anni di esperienza operativa nel terzo settore. Ricercatrice indipendente, relatrice a svariati incontri e convegni, si interessa prevalentemente di femminismo e tematiche di genere.

Vi invitiamo a partecipare attivamente al dialogo che si terrà Sabato 13 Settembre, alle ore 18:00, nella sede dell’Associazione DallaStessaParte a Palermo in via dell’Artigliere 6.
L’ingresso è libero, meglio prenotarsi su WhatsApp al 3284787228.

E’ possibile conoscere le prossime date delle nostre attività consultando il nostro calendario.

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Dialoghi #Dallastessaparte con Ciro D’Arpa

La scienza è un’impresa umana dinamica, e non esente da vulnerabilità. La comunità scientifica, spesso percepita come se fosse un’istituzione monolitica, rischia di assumere un’aura sacerdotale, di casta detentrice di un sapere iniziatico, favorendo un atteggiamento fideistico nei confronti del sapere e dei suoi ministri. Tale percezione, che rappresenta la scienza come un corpus coerente di verità assolute, può oscurare le sue fragilità: dall’enorme variabilità e dalle criticità dei suoi metodi, all’influenza di grandi interessi politici e finanziari sulla ricerca, fino ai limiti imposti dai paradigmi dominanti alla stessa impostazione delle questioni e delle soluzioni.
Seguendo il filo rosso tracciato in questi mesi nei nostri Dialoghi #DallaStessaParte, ci rivolgeremo alla parola saliente SCIENZA. In dialogo con noi, questa volta, sarà Ciro D’Arpa – medico internista e psichiatra, omeopata e agopuntore docente; epistemologo, divulgatore, ricercatore scientifico e autore in Omeopatia, nella terapia della COVID e negli effetti dei vaccini.
Attraverso un approccio partecipato, condivideremo un’esperienza di riflessione, in cui la scienza diventa essa stessa oggetto di studio, ma anche e soprattutto uno specchio per comprendere noi stessi e i nostri processi di conoscenza.

Sabato 5 luglio, ore 18:00, a Palermo in via dell’Artigliere 6.
L’ingresso è libero, meglio prenotarsi su WhatsApp al 3284787228.

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Dialoghi #dallastessaparte con Diego Siragusa

Abbiamo ideato il ciclo dei Dialoghi #dallastessaparte perché possa aiutarci a colmare lacune e approfondire alcuni temi essenziali.

Il nostro sguardo è da sempre multidisciplinare, il nostro intento quello di “fare” rete sociale. Il nostro nome, DallaStessaParte, una dichiarazione di intenti, quella di superare le tensioni volte a creare divisioni e frammentazioni sociali, allo scopo di trovarci “dalla stessa parte” almeno nell’intenzione di contribuire ad un maggiore benessere umano.
Poiché la professione psicologica è stata inglobata entro le professioni “sanitarie”, abbiamo ideato un ciclo di incontri di approfondimento sul tema della salute. Una delle definizioni classiche dice che la salute risulta dall’intersecarsi di una moltitudine di variabili “psicosociali”. Ma quali? E cosa significa effettivamente?
Ecco come è nato Dialoghi #DallaStessaParte, un ciclo di incontri in cui lo sguardo psicologico si incontra e dialoga con sguardi provenienti da altri vertici d’osservazione del sociale.
Una serie di ospiti saranno di volta in volta interlocutori in un dialogo, allargato ai partecipanti presenti.
Lidia Undiemi, Vincenzo Sparti, Diego Siragusa, Clara Statello, Ciro D’Arpa, Manuela Campo, Rodan Di Maria, Ferruccio Gobbato, Fabio Ballor dialogano su temi chiave di oggi: lavoro, diritto, pace, informazione, scienza, differenza, potere, conformismo e tecnologia.

Ospite del nostro terzo Dialogo è Diego Siragusa, scrittore e saggista, studioso del Medioriente e della colonizzazione della Palestina. Ha tradotto ‘Sionismo il vero nemico degli ebrei’, di Alan Hart e ‘Giornalisti comprati’, di Udo Ulfkotte. Tra i suoi saggi ‘II Terrorismo impunito’, per Zambon Ed., ‘Dialogo impossibile con un rabbino’ e il recentissimo ‘Donne che amano la guerra’, per Arianna Ed.
La parola saliente su cui dialogheremo questa volta è Pace.

Spesso concepiamo la pace come un ideale statico. È, piuttosto, un equilibrio instabile, un processo dinamico di grande complessità, comprendere il quale richiede un lavoro profondo sulle condizioni sociali, culturali e psicologiche che perpetuano i rapporti di forza e la violenza che essi generano.
Da un punto di vista psicologico, la pace non può emergere senza un confronto con le narrazioni storiche e le ferite collettive, che spesso alimentano divisioni profonde e memorie traumatiche che si tramandano attraverso le generazioni. È una pratica che richiede coraggio, introspezione, e una educazione continua alla complessità.
L’empatia nei confronti dell’Altro è fragile: si attiva facilmente verso chi percepiamo simile, “alleato”, ma si spegne di fronte al diverso, “nemico”, “straniero”. Dinamiche cavalcate da chi trae vantaggio dalla guerra, per far accettare ai popoli uno dei più grandi flagelli dell’umanità.

Dialogare può essere un primo passo per smantellare le barriere invisibili che impediscono la convivenza.
La pace, in questo senso, è una costruzione deliberata di significati condivisi, un atto creativo, rivoluzionario.

Vi invitiamo a partecipare: Sabato 31 maggio, alle 17.30, a Palermo in via dell’Artigliere 6.

L’ingresso è libero, meglio prenotarsi su WhatsApp 3284787228.

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Dialoghi #Dallastessaparte con Vincenzo Sparti

Abbiamo ideato il ciclo dei Dialoghi #dallastessaparte perché possa aiutarci a colmare lacune e approfondire alcuni temi essenziali.

Il nostro sguardo è da sempre multidisciplinare, il nostro intento quello di “fare” rete sociale. Il nostro nome, DallaStessaParte, una dichiarazione di intenti, quella di superare le tensioni volte a creare divisioni e frammentazioni sociali, allo scopo di trovarci “dalla stessa parte” almeno nell’intenzione di contribuire ad un maggiore benessere umano.
Poiché la professione psicologica è stata inglobata entro le professioni “sanitarie”, abbiamo ideato un ciclo di incontri di approfondimento sul tema della salute. Una delle definizioni classiche dice che la salute risulta dall’intersecarsi di una moltitudine di variabili “psicosociali”. Ma quali? E cosa significa effettivamente?
Ecco come è nato Dialoghi #DallaStessaParte, un ciclo di incontri in cui lo sguardo psicologico si incontra e dialoga con sguardi provenienti da altri vertici d’osservazione del sociale.
Una serie di ospiti saranno di volta in volta interlocutori in un dialogo, allargato ai partecipanti presenti.
Lidia Undiemi, Vincenzo Sparti, Diego Siragusa, Clara Statello, Ciro D’Arpa, Manuela Campo, Rodan Di Maria, Ferruccio Gobbato, Fabio Ballor dialogano su temi chiave di oggi: lavoro, diritto, pace, informazione, scienza, differenza, potere e tecnologia.

Sabato 3 maggio sarà ospite dei nostri Dialoghi #DallaStessaParte Vincenzo Sparti, avvocato cassazionista, civilista, e consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Palermo. La parola saliente su cui dialogheremo è DIRITTO.
Come si relaziona il Diritto con la salute psicologica degli individui? In che modo i principi e le norme giuridiche, sia quelli radicati profondamente nella natura umana che quelli codificati nelle leggi positive, possono influenzare il benessere mentale e l’equilibrio psicologico delle persone?

Gli incontri si tengono presso la nostra sede associativa a Palermo, in via dell’Artigliere 6.
Per informazioni ed iscrizioni scrivi un messaggio WhatsApp al 3284787228.

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Dialoghi #Dallastessaparte con Lidia Undiemi

Il nostro sguardo è da sempre multidisciplinare, il nostro intento quello di “fare” rete sociale. Il nostro nome, DallaStessaParte, una dichiarazione di intenti, quella di superare le tensioni volte a creare divisioni e frammentazioni sociali, allo scopo di trovarci “dalla stessa parte” almeno nell’intenzione di contribuire ad un maggiore benessere umano.
Poiché la professione psicologica è stata inglobata entro le professioni “sanitarie”, abbiamo ideato un ciclo di incontri di approfondimento sul tema della salute. Una delle definizioni classiche dice che la salute risulta dall’intersecarsi di una moltitudine di variabili “psicosociali”. Ma quali? E cosa significa effettivamente?
Ecco come è nato Dialoghi #DallaStessaParte, un ciclo di incontri in cui lo sguardo psicologico si incontra e dialoga con sguardi provenienti da altri vertici d’osservazione del sociale.
Una serie di ospiti saranno di volta in volta interlocutori in un dialogo, allargato ai partecipanti presenti.
Lidia Undiemi, Vincenzo Sparti, Diego Siragusa, Clara Statello, Ciro D’Arpa, Manuela Campo, Rodan Di Maria, Ferruccio Gobbato, Fabio Ballor dialogano su temi chiave di oggi: lavoro, diritto, pace, informazione, scienza, differenza, potere e tecnologia.

Il primo ospite dei Dialoghi dell’Associazione è Lidia Undiemi, saggista, studiosa, consulente in grandi vertenze di lavoro ed autrice del recente ed attualissimo “La lotta di classe nel XXI secolo”, edito da Ponte alle Grazie. Con lei dialoghiamo attorno alla parola LAVORO.

Gli incontri si tengono presso la nostra sede associativa a Palermo, in via dell’Artigliere 6.
Per informazioni ed iscrizioni scrivi un messaggio al 3284787228.