Tag: pensiero critico

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Luci e ombre della follia. Spazio di incontro e dibattito sui temi della cura e della sofferenza

Per il ciclo di Incontri di Antipsichiatria:

La storia di Ruth: donna americana

Continua il ciclo di incontri di Antipsichiatria ‘Luci e ombre della follia. Spazio di incontro e dibattito sui temi della cura e della sofferenza”. Per il mese di giugno l’incontro si svolgerà di venerdi 20, dalle 18.00 alle 22.00 e, per l’occasione, sarà offerto un piccolo rinfresco.

Il Ciclo di incontri di Antipsichiatria ‘Luci e ombre della follia. Spazio di incontro e dibattito sui temi della cura e della sofferenza” della durata di 5 incontri, prevede la proiezione di alcuni film “icona” rispetto al tema della sofferenza interiore, della malattia mentale e del modo in cui questa viene vista soprattutto dai “professionisti della Salute Mentale”. Il cinema da sempre ha cercato di raccontare l’esperienza umana, esplorando temi inconsci, mettendo sulla scena paradossi e ambivalenze, costringendoci a mettere momentaneamente da parte le griglie di lettura abituali.

Il cineforum è, quindi, prima di tutto un’occasione per incontrarci e per approfondire, attraverso la modalità esperienziale, dell’essere in situazione, tematiche complesse e articolate come quelle della malattia mentale, dei dispositivi di produzione della malattia ed i conseguenti sistemi di cura e di controllo. Un modo diverso per affrontare il tema del Potere, che interroga costantemente la pratica clinica e la postura etica che si assume quando si incontra l’altro e si predispongono i setting per “curarlo”. Riteniamo importante dedicare uno spazio alla riflessione del Potere nascosto nella pratica “professionale” in quanto, tanto più questo rimane implicito, tanto più si inscrive all’interno delle pratiche senza che se ne possa più riconoscere la presenza o mettere in dubbio la stessa legittimità.

Nel corso dei precedenti incontri è stato possibile esplorare le strategie culturali che le società moderne e neoliberali elaborano per identificare i soggetti ‘non conformi’. Abbiamo provato a comprendere, anche, quali siano le modalità che i sistemi sociali adottano per agire, sui corpi e sulle menti, richieste di normalizzazione e di assoggettamento a sè volte a negare la possibilità di vivere la propria vita in maniera libera e piena.

Abbiamo così iniziato a un percorso di riflessione volto a interrogare le logiche di potere sottostanti, ancora oggi, ad alcune pratiche di cura. La psichiatria, oggi, si è vestita dell’abito bonario della responsabilità sociale rendendo inutile qualsiasi domanda sulla legittimità di certi interventi che inevitabilmente incidono sul destino delle persone.

L’incontro e il confronto con gli altri ha permesso di mettere in questione le griglie di lettura istituzionalizzate e di muoversi per trovare parole altre, situate, per raccontare la sofferenza e quei chiaroscuri, paradossi, ambivalenze che emergono dalla trama narrativa. Sono sorte delle domande a cui, chiaramente, non è stato possibile di dare una risposta definitiva e univoca: chi e perché si assume la legittimità di cambiare le nostre vite alle volte in maniera radicale e definitiva? Perché qualcuno ritiene di possedere il diritto morale di indirizzare la persona verso alcuni dispositivi di normalizzazione? Quali assunti di cura muovono chi opera nella salute mentale?

Abbiamo provato a guardare, così, le varie forme di oppressione (politica, sociale, di genere…) e le modalità con cui queste si combinano e si intersecano, prendendo la forma di un’accusa e di un processo di colpevolizzazione da parte del contesto sociale e istituzionale.

Agli ‘oppressi’ non rimane altro che cercare di imbonire il potere che viene agito su di loro, e di cercare di convincere della propria ‘non colpevolezza’. La possibilità di essere “lasciati in pace”, di vivere da ‘liberi’ è un privilegio che gli oppressi non hanno.

La visione dei film ci ha permesso ci ha permesso di guardare all’interno di un sistema nel quale siamo costantemente oggetto di valutazione (delle competenze genitoriali, della salute mentale); un sistema che rimane silenzioso finché non accade qualcosa che lo “accende”.

Il nostro percorso proseguirà con la visione del film “Citizen Ruth” di A. Payne con Laura Dern. Il film affronta il tema dell’aborto e le forme di estremismo ideologico che ruotano attorno al tema. Concentrati sulla difesa della propria posizione (pro-life o pro-choice), i vari soggetti che incontrano Ruth e che provano ad “aiutarla” si mostrano poco interessati a lei e alla comprensione di chi sia realmente.

Il terzo incontro si svolgerà il 20 giugno dalle 18.00 alle 22.00 presso la sede dell’associazione #DallaStessaParte. Per l’occasione sarà offerto un piccolo rinfresco.

Per informazione e prenotazioni per il ciclo di cineforum è possibile mandare una mail a: info@dallastessaparte.it

Oppure è possibile chiamare o mandare un messaggio whatsapp al 3474618434; 3387436524

E’ possibile conoscere le prossime date delle nostre attività consultando il nostro calendario.

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Dialoghi #Dallastessaparte con Clara Statello

L’informazione non è mai neutra, ma si configura come un campo di forze in cui convergono dinamiche psicologiche, sociali e politiche. Le narrazioni mediatiche, lungi dall’essere semplici rappresentazioni di fatti, plasmano credenze, amplificano emozioni, consolidano pregiudizi. Il loro valore nel contesto contemporaneo è di un’importanza senza precedenti, poiché l’informazione rappresenta uno strumento strategico attraverso cui il potere politico ed economico può perseguire il consenso, legittimare narrazioni egemoniche o marginalizzare voci alternative o critiche.
Aver accesso ad informazioni attendibili è un diritto fondamentale, dal quale dipende l’effettiva possibilità delle persone di partecipare alla vita sociale della comunità.
‘Informazione’ è, dunque, la parola saliente oggetto del quarto appuntamento del ciclo dei Dialoghi #DallaStessaParte, sulla quale ci soffermeremo con Clara Statello.
Giornalista, laureata in Economia Politica, già corrispondente e autrice per Sputnik Italia, è stata in Donbass durante la guerra civile. Lavora nella redazione di OttolinaTV e collabora con L’Antidiplomatico, con il canale YouTube dell’analista geopolitico Stefano Orsi, con le riviste Pressenza e Marx21. Cura un suo omonimo canale Telegram, con l’obiettivo di mostrare quella pluralità di voci che non trovano spazio nella “libera informazione”.

Sabato 7 giugno, a Palermo in via dell’Artigliere 6.
L’ingresso è libero, meglio prenotarsi su Messenger o WhatsApp al 3284787228.

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Dialoghi #dallastessaparte con Diego Siragusa

Abbiamo ideato il ciclo dei Dialoghi #dallastessaparte perché possa aiutarci a colmare lacune e approfondire alcuni temi essenziali.

Il nostro sguardo è da sempre multidisciplinare, il nostro intento quello di “fare” rete sociale. Il nostro nome, DallaStessaParte, una dichiarazione di intenti, quella di superare le tensioni volte a creare divisioni e frammentazioni sociali, allo scopo di trovarci “dalla stessa parte” almeno nell’intenzione di contribuire ad un maggiore benessere umano.
Poiché la professione psicologica è stata inglobata entro le professioni “sanitarie”, abbiamo ideato un ciclo di incontri di approfondimento sul tema della salute. Una delle definizioni classiche dice che la salute risulta dall’intersecarsi di una moltitudine di variabili “psicosociali”. Ma quali? E cosa significa effettivamente?
Ecco come è nato Dialoghi #DallaStessaParte, un ciclo di incontri in cui lo sguardo psicologico si incontra e dialoga con sguardi provenienti da altri vertici d’osservazione del sociale.
Una serie di ospiti saranno di volta in volta interlocutori in un dialogo, allargato ai partecipanti presenti.
Lidia Undiemi, Vincenzo Sparti, Diego Siragusa, Clara Statello, Ciro D’Arpa, Manuela Campo, Rodan Di Maria, Ferruccio Gobbato, Fabio Ballor dialogano su temi chiave di oggi: lavoro, diritto, pace, informazione, scienza, differenza, potere, conformismo e tecnologia.

Ospite del nostro terzo Dialogo è Diego Siragusa, scrittore e saggista, studioso del Medioriente e della colonizzazione della Palestina. Ha tradotto ‘Sionismo il vero nemico degli ebrei’, di Alan Hart e ‘Giornalisti comprati’, di Udo Ulfkotte. Tra i suoi saggi ‘II Terrorismo impunito’, per Zambon Ed., ‘Dialogo impossibile con un rabbino’ e il recentissimo ‘Donne che amano la guerra’, per Arianna Ed.
La parola saliente su cui dialogheremo questa volta è Pace.

Spesso concepiamo la pace come un ideale statico. È, piuttosto, un equilibrio instabile, un processo dinamico di grande complessità, comprendere il quale richiede un lavoro profondo sulle condizioni sociali, culturali e psicologiche che perpetuano i rapporti di forza e la violenza che essi generano.
Da un punto di vista psicologico, la pace non può emergere senza un confronto con le narrazioni storiche e le ferite collettive, che spesso alimentano divisioni profonde e memorie traumatiche che si tramandano attraverso le generazioni. È una pratica che richiede coraggio, introspezione, e una educazione continua alla complessità.
L’empatia nei confronti dell’Altro è fragile: si attiva facilmente verso chi percepiamo simile, “alleato”, ma si spegne di fronte al diverso, “nemico”, “straniero”. Dinamiche cavalcate da chi trae vantaggio dalla guerra, per far accettare ai popoli uno dei più grandi flagelli dell’umanità.

Dialogare può essere un primo passo per smantellare le barriere invisibili che impediscono la convivenza.
La pace, in questo senso, è una costruzione deliberata di significati condivisi, un atto creativo, rivoluzionario.

Vi invitiamo a partecipare: Sabato 31 maggio, alle 17.30, a Palermo in via dell’Artigliere 6.

L’ingresso è libero, meglio prenotarsi su WhatsApp 3284787228.

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Luci e ombre della follia. Spazio di incontro e dibattito sui temi della cura e della sofferenza

Per il ciclo di Incontri di Antipsichiatria:

Ladybird Ladybird

Continua il ciclo di incontri di Antipsichiatria ‘Luci e ombre della follia. Spazio di incontro e dibattito sui temi della cura e della sofferenza”.

Il Ciclo di incontri di Antipsichiatria ‘Luci e ombre della follia. Spazio di incontro e dibattito sui temi della cura e della sofferenza” della durata di 5 incontri, prevede la proiezione di alcuni film “icona” rispetto al tema della sofferenza interiore, della malattia mentale e del modo in cui questa viene vista soprattutto dai “professionisti della Salute Mentale”. Il cinema da sempre ha cercato di raccontare l’esperienza umana, esplorando temi inconsci, mettendo sulla scena paradossi e ambivalenze, costringendoci a mettere momentaneamente da parte le griglie di lettura abituali.

Il cineforum è, quindi, prima di tutto un’occasione per incontrarci e per approfondire, attraverso la modalità esperienziale, dell’essere in situazione, tematiche complesse e articolate come quelle della malattia mentale, dei dispositivi di produzione della malattia ed i conseguenti sistemi di cura e di controllo. Un modo diverso per affrontare il tema del Potere, che interroga costantemente la pratica clinica e la postura etica che si assume quando si incontra l’altro e si predispongono i setting per “curarlo”. Riteniamo importante dedicare uno spazio alla riflessione del Potere nascosto nella pratica “professionale” in quanto, tanto più questo rimane implicito, tanto più si inscrive all’interno delle pratiche senza che se ne possa più riconoscere la presenza o mettere in dubbio la stessa legittimità.

La giornata iniziale ha permesso un primo momento per esplorare quali strategie culturali che le società moderne e neoliberali elaborano per identificare i soggetti ‘non conformi’. Abbiamo provato a comprendere, anche, quali siano le modalità che i sistemi sociali adottano per agire, sui corpi e sulle menti, richieste di normalizzazione e di assoggettamento a sè volte a negare la possibilità di vivere la propria vita in maniera libera e piena.

Abbiamo così iniziato a un percorso di riflessione volto a interrogare le logiche di potere sottostanti, ancora oggi, ad alcune pratiche di cura. La psichiatria, oggi, si è vestita dell’abito bonario della responsabilità sociale rendendo inutile qualsiasi domanda sulla legittimità di certi interventi che inevitabilmente incidono sul destino delle persone.

L’incontro e il confronto con gli altri ha permesso di mettere in questione le griglie di lettura istituzionalizzate e di muoversi per trovare parole altre, situate, per raccontare la sofferenza e quei chiaroscuri, paradossi, ambivalenze che emergono dalla trama narrativa. Sono sorte delle domande a cui, chiaramente, non è stato possibile di dare una risposta definitiva e univoca: chi e perché si assume la legittimità di cambiare le nostre vite alle volte in maniera radicale e definitiva? Perché qualcuno ritiene di possedere il diritto morale di indirizzare la persona verso alcuni dispositivi di normalizzazione? Quali assunti di cura muovono chi opera nella salute mentale?

Un percorso che proseguirà grazie alla condivisione del film “Ladybird Ladybird” del regista Ken Loach. Il film racconta la storia di Maggie Conlan, e del suo incontro/scontro con i servizi sociali inglesi per riottenere la tutela dei suoi figli. Un film attuale se si pensa a quanto i diversi “professionisti della salute mentale” svolgano un ruolo valutativo e normativo della cosidetta “responsabilità genitoriale”.

Il secondo incontro si svolgerà il 18 maggio dalle 16.00 alle 20.00 presso la sede dell’associazione #DallaStessaParte.

E’ possibile conoscere le prossime date delle nostre attività consultando il nostro calendario.

Per informazione e prenotazioni per il ciclo di cineforum è possibile mandare una mail a: info@dallastessaparte.it

Oppure è possibile chiamare o mandare un messaggio whatsapp al 3474618434; 3387436524

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Dialoghi #Dallastessaparte con Vincenzo Sparti

Abbiamo ideato il ciclo dei Dialoghi #dallastessaparte perché possa aiutarci a colmare lacune e approfondire alcuni temi essenziali.

Il nostro sguardo è da sempre multidisciplinare, il nostro intento quello di “fare” rete sociale. Il nostro nome, DallaStessaParte, una dichiarazione di intenti, quella di superare le tensioni volte a creare divisioni e frammentazioni sociali, allo scopo di trovarci “dalla stessa parte” almeno nell’intenzione di contribuire ad un maggiore benessere umano.
Poiché la professione psicologica è stata inglobata entro le professioni “sanitarie”, abbiamo ideato un ciclo di incontri di approfondimento sul tema della salute. Una delle definizioni classiche dice che la salute risulta dall’intersecarsi di una moltitudine di variabili “psicosociali”. Ma quali? E cosa significa effettivamente?
Ecco come è nato Dialoghi #DallaStessaParte, un ciclo di incontri in cui lo sguardo psicologico si incontra e dialoga con sguardi provenienti da altri vertici d’osservazione del sociale.
Una serie di ospiti saranno di volta in volta interlocutori in un dialogo, allargato ai partecipanti presenti.
Lidia Undiemi, Vincenzo Sparti, Diego Siragusa, Clara Statello, Ciro D’Arpa, Manuela Campo, Rodan Di Maria, Ferruccio Gobbato, Fabio Ballor dialogano su temi chiave di oggi: lavoro, diritto, pace, informazione, scienza, differenza, potere e tecnologia.

Sabato 3 maggio sarà ospite dei nostri Dialoghi #DallaStessaParte Vincenzo Sparti, avvocato cassazionista, civilista, e consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Palermo. La parola saliente su cui dialogheremo è DIRITTO.
Come si relaziona il Diritto con la salute psicologica degli individui? In che modo i principi e le norme giuridiche, sia quelli radicati profondamente nella natura umana che quelli codificati nelle leggi positive, possono influenzare il benessere mentale e l’equilibrio psicologico delle persone?

Gli incontri si tengono presso la nostra sede associativa a Palermo, in via dell’Artigliere 6.
Per informazioni ed iscrizioni scrivi un messaggio WhatsApp al 3284787228.

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Dialoghi #Dallastessaparte con Lidia Undiemi

Il nostro sguardo è da sempre multidisciplinare, il nostro intento quello di “fare” rete sociale. Il nostro nome, DallaStessaParte, una dichiarazione di intenti, quella di superare le tensioni volte a creare divisioni e frammentazioni sociali, allo scopo di trovarci “dalla stessa parte” almeno nell’intenzione di contribuire ad un maggiore benessere umano.
Poiché la professione psicologica è stata inglobata entro le professioni “sanitarie”, abbiamo ideato un ciclo di incontri di approfondimento sul tema della salute. Una delle definizioni classiche dice che la salute risulta dall’intersecarsi di una moltitudine di variabili “psicosociali”. Ma quali? E cosa significa effettivamente?
Ecco come è nato Dialoghi #DallaStessaParte, un ciclo di incontri in cui lo sguardo psicologico si incontra e dialoga con sguardi provenienti da altri vertici d’osservazione del sociale.
Una serie di ospiti saranno di volta in volta interlocutori in un dialogo, allargato ai partecipanti presenti.
Lidia Undiemi, Vincenzo Sparti, Diego Siragusa, Clara Statello, Ciro D’Arpa, Manuela Campo, Rodan Di Maria, Ferruccio Gobbato, Fabio Ballor dialogano su temi chiave di oggi: lavoro, diritto, pace, informazione, scienza, differenza, potere e tecnologia.

Il primo ospite dei Dialoghi dell’Associazione è Lidia Undiemi, saggista, studiosa, consulente in grandi vertenze di lavoro ed autrice del recente ed attualissimo “La lotta di classe nel XXI secolo”, edito da Ponte alle Grazie. Con lei dialoghiamo attorno alla parola LAVORO.

Gli incontri si tengono presso la nostra sede associativa a Palermo, in via dell’Artigliere 6.
Per informazioni ed iscrizioni scrivi un messaggio al 3284787228.

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Luci e ombre della follia. Spazio di confronto e dibattito sui temi della cura e della sofferenza

Per il ciclo di Incontri di Antipsichiatria:

Frances

Il Ciclo di incontri di Antipsichiatria ‘Luci e ombre della follia. Spazio di incontro e dibattito sui temi della cura e della sofferenza” della durata di 5 incontri, prevede la proiezione di alcuni film “icona” rispetto al tema della sofferenza interiore, della malattia mentale e del modo in cui questa viene vista soprattutto dai “professionisti della Salute Mentale”. Il cinema da sempre ha cercato di raccontare l’esperienza umana, esplorando temi inconsci, mettendo sulla scena paradossi e ambivalenze, costringendoci a mettere momentaneamente da parte le griglie di lettura abituali.

Il cineforum sarà, quindi, prima di tutto un’occasione per incontrarci e per approfondire, attraverso la modalità esperienziale, dell’essere in situazione, tematiche complesse e articolate come quelle della malattia mentale, dei dispositivi di produzione della malattia ed i conseguenti sistemi di cura e di controllo. Un modo diverso per affrontare il tema del Potere, che interroga costantemente la pratica clinica e la postura etica che si assume quando si incontra l’altro e si predispongono i setting per “curarlo”. Riteniamo importante dedicare uno spazio alla riflessione del Potere nascosto nella pratica “professionale” in quanto, tanto più questo rimane implicito, tanto più si inscrive all’interno delle pratiche senza che se ne possa più riconoscere la presenza o mettere in dubbio la stessa legittimità.

L’incontro e il confronto con gli altri può aiutare a mettere in questione le griglie di lettura istituzionalizzate e a muoversi per trovare parole altre, situate, per raccontare la sofferenza e quei chiaroscuri, paradossi, ambivalenze che emergono dalla trama narrativa. 

Il primo incontro, dedicato alla visione del film “Frances”, di G. Clifford con Jessica Lange, si svolgerà il 30 marzo dalle 16.00 alle 20.00 presso la sede dell’associazione #DallaStessaParte.

“Frances” racconta come una storia fatta di ribellioni, di incomprensioni, di fughe e conflitti possa evolversi in un lungo e doloroso percorso manicomiale.

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Incontro Nazionale: Identità, rete, pensiero critico

Dalle perplessità critiche sulla gestione della salute nel tempo dell’emergenza Covid-19, alla gestione della campagna vaccinale; dalla valutazione sui rischi di un concetto di salute sempre più identificato con un sapere dogmatico e tecnocratico, incurante dell’unicità della persona fino alle continue richieste, quasi sempre negate, di partecipazione politica come cittadini e professionisti alle scelte culturali e di indirizzo degli organi dirigenziali (governativi e ordinistici).

Da tutto questo sono nati gruppi sempre più ampi come l’Associazione #DallaStessaParte, il Comitato Nazionale Psicologi, Sinergetica, il gruppo de Il No che unisce, Contiamo-Ci, etc.
Uomini e donne, professionisti e cittadini, che negli anni hanno elaborato pensieri e azioni di dibattito e di critica, hanno dato origine a movimenti aggregativi spontanei di riaffermazione di bisogni fondamentali e di diritti universali che fondano e sostengono il vivere in comune.
Alcuni gruppi si sono formalizzati all’interno di categorie previste dall’assetto normativo italiano, altri hanno preferito restare movimenti informali.
In questi anni, hanno lavorato in autonomia o in rete, spesso con obiettivi comuni, altre volte con obiettivi differenti, con modalità e strategie simili o diverse, ma certamente legati dal riconoscimento del valore di ognuno e della preziosità di tutte le azioni.

Da tali premesse nasce l’idea dell’Incontro Nazionale: Identità, rete, pensiero critico. Un grande momento di incontro tra persone che dialogano, che ragionano su se stesse e su temi di rilievo, con il desiderio condiviso di favorire un processo culturale di scambio reciproco e la creazione di legami relazionali solidi.

L’OBIETTIVO prioritario sarà quello di INCONTRARSI, CONOSCERSI e RACCONTARSI per:
– restituire a noi stessi e a chi partecipa le nostre storie ed il loro significato;
– sviluppare un processo di cultura di gruppo e di rete;
– aumentare il livello di gioia, propositività e di fiducia reciproca.

L’incontro è rivolto ai componenti delle organizzazioni coinvolte o che gravitano attorno ad esse (referenti, soci, simpatizzanti, etc.). Gruppi di interesse: #DallaStessaParte, Sinergetica, Consulta degli Psicologi Contiamo-Ci, Comitato Nazionale Psicologi, Il No che unisce, gruppo Regione Marche Interlocuzione.

Per informazioni: info@dallastessaparte.com